Con la scomparsa di Arnaldo Forlani perdiamo uno tra i principali protagonisti della storia italiana. Ricordo quando nel 1999, da Sindaco, gli offrii la cittadinanza onoraria ad Aulla, come feci anche con Bettino Craxi e Giulio Andreotti.
Con estremo rammarico mi chiese di ritirare quel riconoscimento che tanto aveva apprezzato ma che, su consiglio dei suoi avvocati, dovette rifiutare, perché con il martirio giudiziario che stava vivendo gli avrebbe fatto ‘più male che bene’.
Oggi l’Italia saluta quello che è stato un grande Presidente del Consiglio, un formidabile segretario della Dc e una delle troppe vittime di una giustizia manettara e politicizzata che tanti danni ha fatto alla nostra democrazia.
Il segretario nazionale del Nuovo Psi, Lucio Barani.
Mi lascia alquanto esterrefatto la testimonianza del segretario del Nuovo PSI sui meccanismi che la giustizia applicava, determinando comportamenti come nella fattispecie.
Ritengo che il pluralismo sia un valore, una necessità in democrazia, pesi e contrappesi per non avere poteri che in determinate situazioni diventino un potere assorbente e totalitario.
Credo che in futuro vadano prese delle misure correttive, per non ricadere più in situazioni anomale che in passato sono successe lasciando tuttora poche luci e molte ombre.
Condoglianze alla famiglia di Forlani per la scomparsa di Arnaldo. Un grande segretario, atlantista ed europeista, amico dei socialisti che – proprio come Craxi – pagò scelleratamente per tutti, perché “non poteva non sapere”.
FM